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Ronaldinho:"Adesso gioco!"

Ronaldinho Gaúcho vive una grande fase insieme al resto della squadra del Milan. Il fuoriclasse brasiliano segna reti importanti e fornisce precisi assist, è diventato uno dei principali responsabili dei risultati ottenuti recentemente dai rossoneri, imbattuti da otto partite. E il giocatore sa il perché di questo cambiamento.
Che cosa che è cambiato dopo che Leonardo ha preso il posto di Ancelotti? Adesso gioco! Oltre a ciò, mi sono ambientato al calcio italiano, parlo meglio l’italiano e mi sento fisicamente bene. Sono più concentrato sul lavoro, senza problemi che mi distolgono dai principali obiettivi, ha affermato Ronaldinho.
Il fuoriclasse ha riconosciuto il lavoro dell’attuale allenatore. Con l’arrivo di Leonardo le cose sono cambiate e sono contento, anche se ogni tanto mi sostituisce prima che terminino le partite. Lavorare con lui è stimolante. Leo è una persona entusiasta per natura e trasmette la sua energia ai giocatori. È un allenatore preparato che conosce la parte tattica del calcio e dimostrerà che il Milan ha azzeccatto nel contrattarlo, ha analizzato. Fonte: Rivista Forza Milan

Conferenza stampa a Milanello

RONALDINHO:

SULLA SUA CONDIZIONE E SUI SUOI ASSIST
“Riesco a fare molto assist perché questo è un bon momento per me, ma voglio fare anche gol, e continuare a fare assist. In questo momento le cose vanno in questo modo e sono felice di poter fare gli assist per i miei compagni. Sono felice di aiutarli.
Con Leonardo mi trovo bene, sono felice, anche se mi ha fatto uscire prima della fine della partita, ma sono cose normali.

Mi sono adattato, quest’anno è più facile per me ho imparato la lingua ed è più semplice seguire il lavoro in allenamento, poi mi sento bene e tutto questo è utile per il mio miglioramento.

Il calcio è così, è un momento in cui adesso mi sento bene e sono felice le cose vengono. Rispetto a quando le cose andavano un po’ peggio, adesso ho lavorato bene e ho trovato il tempo per lavorare, l’allenatore mi aiuta e il preparatore fisico mi fa lavorare bene. Questo mi ha permesso di fare le cose in maniera semplice quando scendo in campo.
L’anno scorso quando c’era Ancelotti qui non ho giocato molto, adesso gioco di più e anche per questo le cose vengono più facili. La fiducia arriva anche con le vittorie. Vinciamo le partite e io gioco più minuti, questo è la differenza rispetto all’anno scorso.

Quando ho più tempo per pensare è più semplice per me fare gli assist e quando l’avversario mi lascia lo spazio riesco a farli. Non credo che avversari abbiano paura di me. Cerco comunque di aspettare il momento in cui non vengo marcato.

Per me è facile giocare con Pippo, con Borriello, con Inzaghi, sono tutti grandi calciatori.

SULLA PARTITA DI DOMANI
“Il Real è una squadra fortissima, con grandi calciatori.
Per domani mi aspetto una grande notte di Champions per tutta la squadra e io voglio fare del mio meglio per questa squadra.”

SULLA NAZIONALE
“Un ritorno in nazionale? “Non penso ad altro fuori dal Milan, penso a fare del mio meglio qui, poi tornare in nazionale potrà venire naturalmente, ma la mia priorità adesso è fare bene per il Milan, poi per la nazionale vedremo."

SULLA POSSIBILITA’ DEL MILAN DI VINCERE LA CHAMPIONS LEAGUE
“Il Milan può vincere Champions? Sì, penso di sì, il Milan è una grande squadra con una grande storia in Champions League. Penso che potremo fare bene, è difficile, ma non è impossibile.”

Milan - Roma 2-1

Le parole di Ronaldinho nel dopo partita contro la squadra romana.
“In questo momento mi sento bene. Dopo tanto lavoro mi sento bene fisicamente, tecnicamente e anche di spirito. Voglio continuare a fare bene come questa sera per fare felici tutti i tifosi del Milan.
Questa sera c’è stata la prova che Pato ed io possiamo giocare insieme, le cose ci vengono facilmente: a me piace fare gli assist e a lui piace segnare.
Nel momento in cui sono andato a calciare il rigore ho potuto dare una risposta a tutte le critiche che ho sentito, in quel momento ho fatto lo sforzo di restare concentrato.
Sia che giochi sulla sinistra sia che giochi come prima punta per me non c’è nessun problema: a sinistra ho giocato tanti anni e le cose mi vengono più facilmente, ma provando insieme a Pato credo che potremmo fare grandi cose.
Noi compagni tutti insieme al Mister cerchiamo sempre di fare del nostro meglio per questa squadra. Alla fine del campionato mancano ancora tante partite e adesso è importante cercare di recuperare quei punti che ci distaccano dalle squadre davanti a noi, dobbiamo andare avanti facendo bene come questa sera.
Alle voci che sento sul mio conto la mia risposta è quella di scendere in campo e fare del mio meglio. Anche quando sento il presidente Silvio Berlusconi che parla bene di me, sento una motivazione, uno stimolo in più per fare sempre meglio, mi carica. Lui mi ha acquistato per dare il mio contributo a questa squadra dopo tanti anni che sono nel mondo del calcio in modo da poter aiutare i calciatori più giovani.
Mercoledì ci attende l’impegno contro il Real Madrid, bisognerà guardare bene la partita di questa sera per non ripetere gli errori commessi e per cercare di tenere le cose positive.
Thiago Silva è uno dei migliori difensori al mondo e sono certo che la prossima volta starà più attento per non ripetere l’errore che ha commesso oggi.
Per quanto riguarda il discorso sulle convocazioni in nazionale io devo prima pensare a fare bene qui al Milan, poi tutto verrà normalmente sia per me che per tutti i brasiliani. Mi spiace per quello che è successo oggi a marco Storari, ha avuto un problema alla schiena, ma allo stesso tempo sono felice per la prestazione di Dida.”

Ronaldinho: "Sono venuto al Milan per vincere. Penso che sia arrivato il momento di farlo"

Intervista a Ronaldinho:

MILANO— Assist, passaggi illuminanti, un tentativo di gol in rovesciata. Dopo la bella partita di Siena, il popolo milanista si chiede: Ronaldinho è tornato?
«Rispetto all’anno scorso sono un uomo felice. Gioco 90 minuti, ho la fiducia di tutti e mi sento bene. Se c’è allegria, anche il rendimento in campo ne risente».
Allora aveva ragione Berlusconi a puntare su di lei?
«Spero proprio di sì».
Il presidente le ha chiesto di diventare il trascinatore del Milan. È onorato o spaventato da questa responsabilità?
«Sono felicissimo. Questo allenatore mi dà fiducia, il presidente mi dà fiducia, la squadra crede in me. Questo è il momento più bello da quando sono al Milan».
È quale è stato invece il momento più imbarazzante? Salire sul tavolino per giurare davanti alla squadra di comportarsi da professionista?
«Non è vero, non è mai successo ».
Come non è vero? E il famoso patto del tavolino?
«Vede? Questa è l’ennesima falsità che gira sul mio conto. Io a differenza di altri non parlo mai delle cose del Milan. Quello che succede nello spogliatoio non deve uscire: nella mia carriera non sono mai andato in giro a raccontare i fatti della squadra.Ma io non mi arrabbio più. Ho deciso di rispondere solo sul campo».
Tra 48 ore avrà una bella occasione: il derby. È sbagliato pensare che la sua prima sfida con l’Inter fu il momento più esaltante della passata stagione?
«Quella notte rappresentò per me un momento marcante, decisivo. Segnavo il mio primo gol con la maglia del Milan, in un derby».
Che ricorda in particolare?
«Tutto: la partita, la felicità dopo il gol, la festa che mi fece la squadra».
Era il 28 settembre: dopo di allora sembrava che il suo cammino fosse in discesa. E invece cosa accadde?
«Mi capitarono diversi infortuni, l’allenatore mi lasciò fuori mandando in campo altri giocatori. Io mi dovevo abituare a un nuovo calcio e a un nuovo paese. Ora sono unuomo diverso: innanzitutto capisco l’italiano. All’inizio incontrai difficoltà perché non comprendevo niente di quello che mi dicevano. Ora ho tutte le istruzioni per l’uso per affrontare il campionato italiano».
È un caso che dopo lo sfogo di Kaká del novembre scorso, quando disse che lei a sinistra lo limitava un po’, Ronaldinho sia stato utilizzato con il contagocce?
«La formazione la faceva Ancelotti... ».
Però, a essere maliziosi, dopo di allora lei è stato impiegato sempre meno...
«L’allenatore ritenne che fosse meglio per la squadra che giocassero altri uomini».
Il luogo comune che l’ha ferita di più?
«Su di me circolano una serie infinita di falsità, ma sono preparato».
La puntualità non è il suo forte: anche oggi non si può dire che sia arrivato all’intervista in perfetto orario...
«Non è colpa mia, avevo altri impegni. Vede? È un luogo comune».
Barcellona la faceva vivere di più?
«No, è proprio come Milano. Abitavo a Castelldefels, un piccolo paese sul mare: se andavo a mangiare in città, il giorno dopo lo sapevano tutti. Come qui: vivo in una piccola cittadina vicino a Milanello ma quando ceno a Milano il giorno dopo tutti chiacchierano. Ecco perché preferisco vivere lontano dal centro: si può fare tutto e nessuno parla».
A Milano è arrivato il suo ex compagno blaugrana Eto’o. Vi siete già sentiti?
«No, mi sento sempre con Maicon ma parliamo di tutto tranne che di calcio».
In Catalogna si diceva che Samuel fosse geloso della sua leadership nel Barça.
«Ma no, è un amico. Non abbiamo mai avuto problemi. Ovunque è così: le cose malas, cattive, si vendono di più».
Vuole mandargli un messaggio prima del derby?
«Samuel, in bocca al lupo per tutte le partite con l’Inter a partire dalla terza di campionato... ».
La convivenza con fuoriclasse come Messi prima o Kaká poi l’ha frenata?
«Io non ho mai avuto problemi a giocare con i campioni. Ho giocato con Ronaldo, con Romario... Avere a fianco i fuoriclasse semplifica la vita, non la complica».
Il Barcellona è la squadra più forte d’Europa?
«Adesso sì, tutti vogliono batterla».
Il Milan dove può arrivare in Champions?
«Fino in fondo. Può diventare campione grazie agli uomini d’esperienza che ci sono qui».
Che cosa non le piace del calcio italiano?
«All’inizio mi dovevo abituare a una tattica diversa ma poi quando cominciano le partite il calcio è calcio ovunque».
Il presidente Berlusconi la vuole vedere in campo in posizione avanzata.
«Nella mia carriera ho sempre fatto il trequartista. Ora è giusto che io venga schierato dove vuole l’allenatore: di certo, più sono vicino alla porta avversaria e meglio è».
L’anno prossimo si giocheranno i Mondiali. Quanto le manca la Seleção?
«Tantissimo. Io voglio andare in Sudafrica e diventare campione del mondo. La convocazione di Dunga rappresenterà uno stimolo in più».
Quale obiettivo si è posto a inizio stagione?
«Sono venuto al Milan per vincere. Penso che sia arrivato il momento di farlo».
da:gazzetta.it

Go! Dinho Go!


Che dire, tutto può diventare facile per Dinho, come in un lampo, scarica numeri di grande classe troppo veloci anche per le telecamere. I veri tifosi del Gaucho da tempo in silenzio aspettavano una prestazione convincente, prestazione che ieri a Varese ha lasciato i sopravvissuti più scettici a bocca aperta. Convincenti i dribbling ed i passaggi per i compagni, la squadra sembra girare intorno a lui. Aspettiamo un modulo più aggressivo ma è solo l'inizio, quindi calma.

Queste le dichiarazioni di Ronaldinho dopo la partita di Varese:
"Dopo una settimana di lavoro mi sento bene, così come si sente bene tutta la squadra. Sappiamo tutti di dover lavorare di più per iniziare bene la stagione. Tutti, compreso me, conoscono il mio potenziale. Chiunque sa cosa posso fare per il Milan e nella mia testa ora c’è solo una cosa: fare una buona preparazione per affrontare bene la nuova stagione e dare il meglio di me.
L’anno scorso quando giocavo stavo bene, adesso mi aspetto di fare ad un buon livello tutto l’anno per ricompensare tutti coloro che mi hanno aiutato dal primo giorno.

Penso che siamo competitivi, la squadra è forte, ci sono grandi giocatori e può essere che ne arrivino altri. Già così, però, siamo felici e possiamo fare una grande stagione.

Luis Fabiano è un grande giocatore, potrebbe aiutarci molto perché è un grandissimo. Nel caso in cui non dovesse arrivare, ci sono comunque Borriello, Inzaghi e Pato."

Ronaldinho è felice a Milano

Poche chiacchere, concentrazione e serietà, Ronaldinho Gaucho dichiara sul sito ufficiale:

"Sono in una società che mi dà tutto l’appoggio e l’attenzione e, per questo, voglio dire che sono concentrato sul finale della stagione. Sono felice qui a Milano."

I rossoneri che avevano dubbi, possono tirare un sospiro di sollievo.


Vi doniamo un'altra speciale foto che abbiamo conservato nei nostri archivi. Ogni tanto ne peschiamo una. Buon download.

Ronaldinho: intervista dopopartita Brasile - Perù - 3-0

Felice per la vittoria del Brasile sul Perù e felice per aver incontrato la sua famiglia a Porto Alegre. Ronaldinho Gaúcho ha ricevuto la visita della famiglia prima della partita, di questo mercoledì, contro il Perù, a Porto Alegre, valida per le Qualificazioni ai Mondiali del 2010. La famiglia si è riunita nello spogliatoio dello stadio Beira-Rio. Il campione del Milan ha incontrato la madre Miguelina, i fratelli Assis e Deisi e il nipote Diego.
Ronaldinho era felice. E anche la signora Miguelina che, orgogliosa, abbracciava il figlio e il nipote Diego. Il nipote di Ronaldinho Gaúcho, di 14 anni, gioca nell’Internacional e sogna di diventare un calciatore come il padre Assis e lo zio. E ha ricevuto l’appoggio del centrocampista del Milan. “Vediamo se segue la strada di famiglia. Il ragazzo ha i mezzi”, ha detto Ronaldinho.
da:ronaldinhogaucho.com
Video intervista:

Intervista di Ronaldinho su Milan Channel


Ronaldinho, con la lingua italiana come va?
"E' difficile parlare l'italiano, ma capisco tutto."

Hai iniziato a prendere confidenza con l'Italia anche guardando le sue televisioni?
"E' un po' difficile guardare la televisione perchè lavoriamo e viaggiamo sempre, ma quando siamo qui a Milanello trascorro parte del tempo a guardarla."

Ti piace Milano come città?
"Sì, mi piace molto, ma sto passando più tempo ad imparare bene l'italiano. La mia prima preoccupazione è poter comunicare meglio per poi dopo poter conoscere la città."

Lo stadio di San Siro lo conoscevi già, ma adesso che è diventato il tuo stadio, cosa provi?
"E' fantastico poter giocare a San Siro. Lo conoscevo già perchè sono venuto qui a giocare con il Barcellona e ora che sono al Milan mi sento come se fossi a casa."

In Spagna ti chiamano Dinho, Ronnie, Ronaldinho. Come preferisci essere chiamato?
"Preferisco Ronaldinho perchè è il mio nome."

E' vero che ti piace tantissimo la musica hip-hop?
"Sì, mi piace anche il samba, ma mi incuriosiscono tutti i generi musicali, però l'hip-hop è lo stile che preferisco."

Cosa pensi accadrà nelle prossime partite della nazionale brasiliana?
"Spero che il Brasile possa giocare due grandi partite e conquistare i punti necessari per restare tra le prime. Per noi la qualificazione ai Mondiali è molto importante. In questi giorni penso molto a lavorare a Milanello e non ho sentito nè Kakà nè Pato, ma so che si stanno impegnando molto, che sono molto concentrati e questo mi lascia ben sperare."

Pensi che Ronaldo ce la farà a partecipare ai Mondiali del 2010?
"Spero proprio di sì, intanto mi auguro che possa tornare a giocare per sè stesso perchè per lui il calcio è importante, e poi che possa anche, tornando in Nazionale, trasmettere allegria al popolo brasiliano."

Cosa hai provato a Firenze a vedere Borgonovo che ha giocato in passato nel Milan?
"Penso che tutti quelli che hanno partecipato si siano sentiti molto emozionati ad essere lì, vicino a tanti personaggi importanti e con tanti ex giocatori. Tra loro c'e n'era uno meno fortunato di noi ed è per questo che mi sono emozionato anch'io."

Porti ancora dentro l'emozione del tuo gol nel derby?
"Non lo potrò mai dimenticare perchè è stato il primo gol con la maglia del Milan, ancor più importante proprio perchè è arrivato nel derby."

Anche Kakà aveva fatto il suo primo gol nel derby, in quella stessa porta. Pensi potrà significare qualcosa? "Spero di sì, che sia l'inizio di una bella avventura anche per me."

Queste due settimane a Milanello sono importanti per il lavoro che stai svolgendo, per la tua definitiva ripresa? "Per me è importantissimo poter lavorare in questi giorni perchè avevo bisogno di più lavoro fisico e spero di tornare quanto prima al meglio delle mie possibilità per poter dare una mano al Milan."

Ti è piaciuto essere l'uomo che ha fatto ritornare al gol Shevchenko dopo due anni?
"Sì, è qualcosa che mi ha reso molto felice perchè lui è un grandissimo giocatore, giochiamo insieme ed è sempre bello poter aiutare tutti i miei compagni, Sheva compreso."

E' importante avere vicino la tua famiglia in quest'inizio di stagione con il Milan?

"E' importantissimo. La mia famiglia, mia sorella, mio fratello: è la cosa più importante che ho e stare vicino a loro è per me fondamentale."

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Addio Barcellona - Adeus Barcelona



28 Luglio 2006
Estou chateado pela repercussao massiva, em diferentes meios de comunicacao, das informacoes falsas relacionadas com minha vida privada e, em concreto, com uma suposta relacao sentimental com a senhorita Alexandra Paressant.
Em alguns casos, os veiculos chegam inclusive a concluir que tal relacao sentimental ha influenciado negativamente no meu rendimento como jogador profissional, portanto me sinto na obrigacao de desmentir rotundamente as afirmacoes difundidas mediante a presente nota de imprensa. E' absolutamente falso que a srta. Paressant e eu tenhamos mantido um relacionamento mais alem do que uma conversa entre conheciso, assim como que eu tenha faltado com minhas obrigacoes como jogador da selecao brasileira, como informa a imprensa.
A gravidade deste tema me obrigou a deixar nas maos de meus advogados, os quais ja iniciaram as acoes necessarias para conseguir a reparacao de minha reputacao.


12 Luglio 2006
Queridos torcedores, internautas, amigos, familiares, imprensa em geral,
Sei que muitos de voces estao curiosos ou mesmo ansiosos para saber como estou e como tenho passado estes ultimos dias...
Quando entro em campo, entro com muito prazer... porque jogar futebol e' o que mais amo e o que sei fazer nessa vida.Muitos esperaram uma atuacao brilhante da nossa selecao e de mim, especialmente. O que nao ocorreu. Lamento termos saido deste Mundial sem conseguir mostrar nossas qualidades e do que somos capazes. Estou triste e aborrecido.
Nao existe nada que eu possa dizer que possa modificar o que ocorreu, que possa mudar o que ja foi...por essa razao quero desculpar-me por nao ter conseguido, junto aos meus colegas, mais esse titulo para o Brasil.Meu desejo e' o mesmo de sempre: jogar futebol com alegria e trabalhar muito para dar alegria aos brasileiros e a todos aqueles que amam o futebol assim como eu.
Tenho um mes de ferias e vou aproveitar para colocar as ideias em ordem, descansar o corpo e a mente para estar preparado para a temporada que se aproxima e para voltar a selecao brasileira em minha melhor forma fisica e disposicao. Fazer parte da selecao brasileira e' uma honra e uma responsabilidade que me enchem de satisfacao.
Nao foi desta vez que conquistamos o hexa, mas com o apoio de todos voces vamos superar os erros do mundial de 2006 e retornar mais fortes em busca do hexa em 2010.
Agradeco pelo carinho e respeito com que sempre fui tratado por cada um de voces.
Um abraco, Ronaldinho Gaucho.