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Amore per la squadra


Ogni buon giocatore che tiene alla sua squadra, che tiene a far bella figura, rimane contrariato dopo una sostituzione.
E' giusto, l'amore per la squadra si dimostra in questo modo, con gelosia e rabbia.
Leo ha ragione da vendere e Ronaldinho anche.
E' stata una sostituzione tattica che non ha portato benefici, anzi, su Dinho i napoletani erano immancabilmente presenti con 2 o 3 giocatori e invece Flamini ha avuto modo di pascolare liberamente al San Paolo.
Morale, il napoli ha avanzato i laterali, cross e gol arrivavano da tutte le parti.
Quello che conta è un Pato in ottima forma, ritornato anche lui con Pippo in gol nel 1, 2 fulmineo dei primi 5 minuti.
Napoli 2 Milan 2 , la solita partita col Vesuvio che guarda, combattuta e grintosa.

Un vero tifoso scrive alla redazione di MilanNews


Carissima redazione di Milanews il mio nome é Marco, e ovviamente sono un grandissimo tifoso milanista. E tengo a sottolineare un vero tifoso milanista. Il comportamento di certi "tifosi" rossoneri é davvero vergognoso. Dopo due belle vittorie, non fanno altro che scrivere lettere con frasi del tipo "non illudiamoci", "la vittoria con il Real Madrid é stata un caso", e addirittura una persona ha detto che con questa squadra, forse non ci qualificheremo neanche in coppa Uefa! A questo punto credo fermamente che quelle persone che hanno scritto non siano assolutamente di fede rossonera. Finitela di ripetere che questo Milan non é quello di Sacchi... lo sappiamo tutti! Neanche il Milan di Ancelotti é stato come quello di Sacchi. E' un ragionamento a dir poco stupido. Come dire agli Interisti che questa Inter non é quella di Facchetti, ai Napoletani che questo Napoli non é quello di Maradona, agli Juventini che questa Juve non é quella di Platini... etc... ma che discorsi sono? Ora poi tutti che vogliono i giovani... il Milan ha avuto sempre questa politica, ovvero di una rosa un pò più "matura" delle altre squadre. E' sempre stato così. Finché si vinceva la carta d'identità non era un problema, vero? Ora che le cose vanno maluccio, tutti a cercare l'età dei giocatori. Anche la nazionale tedesca é sempre stata una nazionale di "vecchi" ma guarda caso, nei vari mondiali ed europei arriva sempre in fondo... vi siete mai chiesti perché? Perché magari la buona tecnica e la grande esperienza fanno la differenza! Vedi anche perché il Milan fa sempre bene in Champions. Dire di non illudersi per la vittoria contro il Real al Bernabeu, di volare basso, che é stato un caso, che questa squadra non andrà da nessuna parte... non é da veri tifosi! Perché chi scrive queste cose non lo é. Io non ho una grande simpatia per Galliani, ma ha pienamente ragione che se avesse venduto i vari Pirlo, Gattuso, Seedorf i tifosi l'avrebbero linciato. Gli stessi che ora scrivono che Pirlo o Seedorf camminano in campo. Ovviamente non sto dicendo che il Milan non ha problemi, ma non si può dire che la squadra é totalmente da rifondare. E' pura follia. Un paio d'acquisti ben mirati, e questa squadra tornerà ad essere competitiva. Prima che il Milan dovesse andare al Bernabeu per affrontare il Real i nostri pseudo tifosi scrivevano prorprio su questo sito "speriamo che i Madridisti si fermino a 4 goals", sembrava che dovevano essere disintegrati. Quando li abbiamo battuti ora il Real é diventato una squadretta di serie B! Si trova sempre un pretesto per offendere questa squadra e Leonardo. Io ho fiducia in lui e in questi ragazzi e ci sono tanti che la pensano come me. Ma puntualmente veniamo trattati come visionari... e vabbé in Italia 60 milioni di allenatori, no? Mi scuso per lo sfogo, ma non se ne può più. Non so dove arriverà questo Milan o cosa farà complessivamente questa stagione, ma se essere illusi significa vincere al Bernabeu, allora lasciateci illudere in pace! Forza Milan e un abbraccio a tutti i tifosi... quelli veri ovviamente.

Equilibrio, grinta e onore. Real Madrid Vs Milan 2 - 3

Il Milan con grande cuore espugna lo stadio spagnolo del Real, giocando un primo tempo sottotono ma un secondo a grandi livelli. L'onore della squadra più titolata al mondo si fa ancora sentire.
Bella partita di Ronaldinho ma sopratutto dei ragazzi.
Usciamo dal Bernabeu, siamo una squadra da temere, in Champions.

Rivista N°6 - Ronaldinho immortale

L'impronta di Ronaldinho, il suo talento unico immortalato nella Champions Promenade del principato di Monaco, in fianco a campioni come Zico, Zidane, Roberto Baggio.....
Diamogli forza ragazzi!, è un grande giocatore, ha bisogno di noi.

La rivista numero 6 a questo indirizzo.

Milan - Roma 2-1

Le parole di Ronaldinho nel dopo partita contro la squadra romana.
“In questo momento mi sento bene. Dopo tanto lavoro mi sento bene fisicamente, tecnicamente e anche di spirito. Voglio continuare a fare bene come questa sera per fare felici tutti i tifosi del Milan.
Questa sera c’è stata la prova che Pato ed io possiamo giocare insieme, le cose ci vengono facilmente: a me piace fare gli assist e a lui piace segnare.
Nel momento in cui sono andato a calciare il rigore ho potuto dare una risposta a tutte le critiche che ho sentito, in quel momento ho fatto lo sforzo di restare concentrato.
Sia che giochi sulla sinistra sia che giochi come prima punta per me non c’è nessun problema: a sinistra ho giocato tanti anni e le cose mi vengono più facilmente, ma provando insieme a Pato credo che potremmo fare grandi cose.
Noi compagni tutti insieme al Mister cerchiamo sempre di fare del nostro meglio per questa squadra. Alla fine del campionato mancano ancora tante partite e adesso è importante cercare di recuperare quei punti che ci distaccano dalle squadre davanti a noi, dobbiamo andare avanti facendo bene come questa sera.
Alle voci che sento sul mio conto la mia risposta è quella di scendere in campo e fare del mio meglio. Anche quando sento il presidente Silvio Berlusconi che parla bene di me, sento una motivazione, uno stimolo in più per fare sempre meglio, mi carica. Lui mi ha acquistato per dare il mio contributo a questa squadra dopo tanti anni che sono nel mondo del calcio in modo da poter aiutare i calciatori più giovani.
Mercoledì ci attende l’impegno contro il Real Madrid, bisognerà guardare bene la partita di questa sera per non ripetere gli errori commessi e per cercare di tenere le cose positive.
Thiago Silva è uno dei migliori difensori al mondo e sono certo che la prossima volta starà più attento per non ripetere l’errore che ha commesso oggi.
Per quanto riguarda il discorso sulle convocazioni in nazionale io devo prima pensare a fare bene qui al Milan, poi tutto verrà normalmente sia per me che per tutti i brasiliani. Mi spiace per quello che è successo oggi a marco Storari, ha avuto un problema alla schiena, ma allo stesso tempo sono felice per la prestazione di Dida.”

Dinho, si parla di scossoni

molti addossano la colpa al Gaucho, molti puntano il dito contro il piu' forte senza rendersene conto e molti vogliono che Dinho torni Dinho.
Pensiamo sia giusto, del resto abbiamo voluto Ronaldinho Gaucho in Rossonero ed ora pretendiamo da lui il massimo possibile.
Poi lui ha voluto diventare Rossonero, quindi anche lui pretende molto da se stesso. Anche lui vuole il massimo possibile. Sopratutto da tutta la squadra.

Il problema e' pero' il gioco, e non i singoli giocatori. Si forse c'e qualcuno che ormai e' o si sente arrivato e quindi dovrebbe farsi da parte di sua spontanea volonta', ma diamo tempo al tempo.
Intanto cominciate a non dare la colpa al singolo, solo perche' e' il piu' forte di tutti non vuol dire che sia un Dio con poteri magici. Ha fatto solo un gol e per ora ci ha salvato la faccia.

Ronaldinho: "Sono venuto al Milan per vincere. Penso che sia arrivato il momento di farlo"

Intervista a Ronaldinho:

MILANO— Assist, passaggi illuminanti, un tentativo di gol in rovesciata. Dopo la bella partita di Siena, il popolo milanista si chiede: Ronaldinho è tornato?
«Rispetto all’anno scorso sono un uomo felice. Gioco 90 minuti, ho la fiducia di tutti e mi sento bene. Se c’è allegria, anche il rendimento in campo ne risente».
Allora aveva ragione Berlusconi a puntare su di lei?
«Spero proprio di sì».
Il presidente le ha chiesto di diventare il trascinatore del Milan. È onorato o spaventato da questa responsabilità?
«Sono felicissimo. Questo allenatore mi dà fiducia, il presidente mi dà fiducia, la squadra crede in me. Questo è il momento più bello da quando sono al Milan».
È quale è stato invece il momento più imbarazzante? Salire sul tavolino per giurare davanti alla squadra di comportarsi da professionista?
«Non è vero, non è mai successo ».
Come non è vero? E il famoso patto del tavolino?
«Vede? Questa è l’ennesima falsità che gira sul mio conto. Io a differenza di altri non parlo mai delle cose del Milan. Quello che succede nello spogliatoio non deve uscire: nella mia carriera non sono mai andato in giro a raccontare i fatti della squadra.Ma io non mi arrabbio più. Ho deciso di rispondere solo sul campo».
Tra 48 ore avrà una bella occasione: il derby. È sbagliato pensare che la sua prima sfida con l’Inter fu il momento più esaltante della passata stagione?
«Quella notte rappresentò per me un momento marcante, decisivo. Segnavo il mio primo gol con la maglia del Milan, in un derby».
Che ricorda in particolare?
«Tutto: la partita, la felicità dopo il gol, la festa che mi fece la squadra».
Era il 28 settembre: dopo di allora sembrava che il suo cammino fosse in discesa. E invece cosa accadde?
«Mi capitarono diversi infortuni, l’allenatore mi lasciò fuori mandando in campo altri giocatori. Io mi dovevo abituare a un nuovo calcio e a un nuovo paese. Ora sono unuomo diverso: innanzitutto capisco l’italiano. All’inizio incontrai difficoltà perché non comprendevo niente di quello che mi dicevano. Ora ho tutte le istruzioni per l’uso per affrontare il campionato italiano».
È un caso che dopo lo sfogo di Kaká del novembre scorso, quando disse che lei a sinistra lo limitava un po’, Ronaldinho sia stato utilizzato con il contagocce?
«La formazione la faceva Ancelotti... ».
Però, a essere maliziosi, dopo di allora lei è stato impiegato sempre meno...
«L’allenatore ritenne che fosse meglio per la squadra che giocassero altri uomini».
Il luogo comune che l’ha ferita di più?
«Su di me circolano una serie infinita di falsità, ma sono preparato».
La puntualità non è il suo forte: anche oggi non si può dire che sia arrivato all’intervista in perfetto orario...
«Non è colpa mia, avevo altri impegni. Vede? È un luogo comune».
Barcellona la faceva vivere di più?
«No, è proprio come Milano. Abitavo a Castelldefels, un piccolo paese sul mare: se andavo a mangiare in città, il giorno dopo lo sapevano tutti. Come qui: vivo in una piccola cittadina vicino a Milanello ma quando ceno a Milano il giorno dopo tutti chiacchierano. Ecco perché preferisco vivere lontano dal centro: si può fare tutto e nessuno parla».
A Milano è arrivato il suo ex compagno blaugrana Eto’o. Vi siete già sentiti?
«No, mi sento sempre con Maicon ma parliamo di tutto tranne che di calcio».
In Catalogna si diceva che Samuel fosse geloso della sua leadership nel Barça.
«Ma no, è un amico. Non abbiamo mai avuto problemi. Ovunque è così: le cose malas, cattive, si vendono di più».
Vuole mandargli un messaggio prima del derby?
«Samuel, in bocca al lupo per tutte le partite con l’Inter a partire dalla terza di campionato... ».
La convivenza con fuoriclasse come Messi prima o Kaká poi l’ha frenata?
«Io non ho mai avuto problemi a giocare con i campioni. Ho giocato con Ronaldo, con Romario... Avere a fianco i fuoriclasse semplifica la vita, non la complica».
Il Barcellona è la squadra più forte d’Europa?
«Adesso sì, tutti vogliono batterla».
Il Milan dove può arrivare in Champions?
«Fino in fondo. Può diventare campione grazie agli uomini d’esperienza che ci sono qui».
Che cosa non le piace del calcio italiano?
«All’inizio mi dovevo abituare a una tattica diversa ma poi quando cominciano le partite il calcio è calcio ovunque».
Il presidente Berlusconi la vuole vedere in campo in posizione avanzata.
«Nella mia carriera ho sempre fatto il trequartista. Ora è giusto che io venga schierato dove vuole l’allenatore: di certo, più sono vicino alla porta avversaria e meglio è».
L’anno prossimo si giocheranno i Mondiali. Quanto le manca la Seleção?
«Tantissimo. Io voglio andare in Sudafrica e diventare campione del mondo. La convocazione di Dunga rappresenterà uno stimolo in più».
Quale obiettivo si è posto a inizio stagione?
«Sono venuto al Milan per vincere. Penso che sia arrivato il momento di farlo».
da:gazzetta.it